Omoeros: Chiambretti Night, Mondo Gayo a Tutto Tondo
A proposito di Mondo Gayo, Vi seganlo un gruppo Identità Gaye per discutere e raccontarci insieme i nostri vissuti...
vi aspetto numerosi
http://laboratoriopartecipazionegender.ning.com
giovedì 15 aprile 2010
giovedì 4 settembre 2008
Ultime notizie...il Corriere pubblica
Mentre "l'Italia dorme"... ecco che dopo il grande evento di Barcellona è stato pubblicato un articolo sul Corriere della Sera del 2 settembre 2008 in cui si annuncia il "grande coming out collettivo" di Polis Aperta, che troverà manifestazione nella stesura del suo"nuovo" Statuto costitutivo....
Insomma gli eventi aprono la strada della visibilità politica e culturale, anche se le notizie su internet e tv appaiono, a mio parere, eccessivamente intrise di gusto mediatico.
Rimando alla visione di questo articolo... e consiglio di abbinarla alla lettura di un romanzo interessante, "Mentre l'Inghilterra dorme" di David Leavit. Lascio a voi le riflessioni in merito!
A presto...
Insomma gli eventi aprono la strada della visibilità politica e culturale, anche se le notizie su internet e tv appaiono, a mio parere, eccessivamente intrise di gusto mediatico.
Rimando alla visione di questo articolo... e consiglio di abbinarla alla lettura di un romanzo interessante, "Mentre l'Inghilterra dorme" di David Leavit. Lascio a voi le riflessioni in merito!
A presto...
giovedì 17 luglio 2008
Vi segnalo un articolo in cui giurisprudenza e pedagogia dialogano sulla "Tutela della persona" in relazione al gender mainstreaming e orientamento sessuale:
http://nuke.amalteaonline.com/Portals/0/upload_rivista/Rivista_dieci/05_Miceli_Persona.pdf
http://nuke.amalteaonline.com/Portals/0/upload_rivista/Rivista_dieci/05_Miceli_Persona.pdf
Grazie di avermi invitato a collaborare. Spero che questo blog sia di utilità sociale e culturale per focalizzare l'attenzione sui processi di sensibilizzazione mediale ed educativa al fine di tutelare i diritti che coinvolgono la persona allo specchio dell'umana diversità. Spesso si punta il dito sulla classificazione naturale o contro-natura degli orientamenti sessuali LGBT in relazione ai ruoli sociali attesi ed hai rituali culturali negoziati, come per contradistinguere una determinazione di valore nell’antinomia natura-contro natura, bene-male, ordine-disordine.
La parola chiave di questi dibattiti è convenzione come processo partecipato socialmente, che in-forma le politiche di genere contenenti al loro interno articoli e norme sulla libertà dell’orientamento sessuale, come già accade in molti Paesi europei e come sentenziato dalla Corte di Strasburgo.
Polis Aperta si pone una grande sfida, ma l'impegno verrà ripagato perchè, le convenzioni si cambiano dall'interno di un gruppo. Mai dal di fuori!
... Anche la giurisprudenza ci insegna che le Costituzioni, i decreti, che regolano uno Stato si leggono in maniera evolutiva in base ai rinnovati bisogni della società che richiede a gran voce di connsentire ad ogni persona la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere per promuove il superamento delle situazioni di discriminazione e trattamento in tutti gli spazi sociali e di lavoro.
Buon lavoro a tutti.
Veronica
La parola chiave di questi dibattiti è convenzione come processo partecipato socialmente, che in-forma le politiche di genere contenenti al loro interno articoli e norme sulla libertà dell’orientamento sessuale, come già accade in molti Paesi europei e come sentenziato dalla Corte di Strasburgo.
Polis Aperta si pone una grande sfida, ma l'impegno verrà ripagato perchè, le convenzioni si cambiano dall'interno di un gruppo. Mai dal di fuori!
... Anche la giurisprudenza ci insegna che le Costituzioni, i decreti, che regolano uno Stato si leggono in maniera evolutiva in base ai rinnovati bisogni della società che richiede a gran voce di connsentire ad ogni persona la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere per promuove il superamento delle situazioni di discriminazione e trattamento in tutti gli spazi sociali e di lavoro.
Buon lavoro a tutti.
Veronica
venerdì 11 luglio 2008
Eccomi qui;
per chi non mi conosce mi chiamo Salvatore;
Unitamente ad altri cinque membri dell’associazione PolisAperta (web.tiscali.it/polisaperta/) ho partecipato alla IV conferenza Europea della polizia gay e lesbica che si è tenuta a Barcellona dal 2 al 4 Luglio 2008;
sarà arduo riassumere in poche pagine ciò che questo simposio ha significato e ha lasciato in noi;
l’atmosfera che si respirava;
la sensazione di libertà;
la felicità di partecipare ad un evento così importante;
il ritrovato senso di cameratismo ormai perduto nei nostri Corpi di appartenenza;
un coacervo di rappresentanti di diversa nazionalità lingua e divisa, accomunati dalla lotta alla discriminazione in base all’orientamento sessuale ed alla prevenzione dei crimini ad essa legati;
vorrei cominciare dalla splendida location: Barcellona;
città cosmopolita ed aperta a tutte le diversità;
bellissima in sé e per ciò che rappresenta;
otto linee metropolitane perfettamente funzionanti e che ti portano ovunque (ogni 2,40 minuti di media passa la vettura); ogni piccolo lavoro o deviazione viene segnalato con largo anticipo e i mezzi sostitutivi programmati e funzionanti;
già da questo ti accorgi che qui è il rispetto del cittadino e del turista ad essere al primo posto;
Barcellona; luogo in cui due persone dello stesso sesso possono camminare per mano o baciarsi senza che nessuno si volti a guardare;
l’apoteosi della normalità;
in questo clima, il Presidente dell’associazione spagnola ‘’Gaylespol’’ (www.gaylespol.org/ ) Victor Argelaguet, ha organizzato una splendida conferenza con importanti personalità del mondo politico, sociale, giudiziario, militante gay;
Tutto inizia mercoledì 2 luglio;
Arriviamo al Col-legi Major Sant Jordi, presso il quale si è tenuto il simposio;
ad aspettarci nella reception, alcuni colleghi/e dell’associazione spagnola che ci forniscono il materiale per il simposio (cartellina, block notes, penna, libri e opuscoli vari, maglietta… stupenda, materiale turistico di Barcellona) ‘’griffato’’ gaylespol;
dettaglio non trascurabile l’alta qualità di tutti i materiali e la perizia del design, segno tangibile della cura che è stata profusa anche nei dettagli dagli organizzatori;
Ci ritroviamo intorno alle 17,30 presso la hall cominciando a fare amicizia con i membri degli altri Paesi;
purtroppo noi italiani eravamo fra i pochi senza divisa, avendo partecipato in qualità di osservatori;
In noi nasce l’imperativo di affrettare i tempi dell’adesione ufficiale all’associazione gay europea, EGPA Euro Gay Police Association (www.eurogaycops.com/);
alle 18,00 ci trasferiscono con 2 pullman, scortati dal servizio d’ordine della polizia catalana, presso
la sede del comune di Barcellona, dove il sindaco e due assessori donne ci danno il benvenuto ufficiale;
dalle loro parole e dal tono si capisce che il loro non è un discorso di facciata;
l’integrazione delle diversità, la prevenzione dei crimini legati all’omofobia, la formazione delle forze di polizia al rispetto del cittadino al di là delle sue inclinazioni o preferenze è veramente una priorità di questa amministrazione;
loro sanno che il solo fatto che esista la polizia gay porterà ad un radicale cambiamento del concetto corrente di omosessualità.
Sanno che l’apertura mentale e l’esperienza che un gay ha maturato nella sua vita sarà un apporto fondamentale in un corpo di polizia in cui il rispetto del cittadino e della sua libertà sono messi al primo posto.
Sanno che ‘’un poliziotto gay è una ricchezza per la Nazione di appartenenza e non qualcosa di cui vergognarsi’’;
Alla fine dei discorsi ci aspetta un buffet in cui continuiamo a fare amicizia con i delegati degli altri Paesi e con alcuni oratori della conferenza; clima divertente e disteso ;
con la stessa allegria, al ritorno dal Comune, ci portano con i bus sulla Collina del Montjüc, in Avenida de la Reina Maria Cristina, e sullo sfondo della famosa ‘’Fontana Magica’’ facciamo le foto di gruppo ufficiali;
Anche se a Barcellona sono abituati a vedere di tutto, un centinaio di persone in divisa, di cui molti con la maglietta ufficiale di Gaylespol, suscita comunque curiosità;
però ,tranne un ubriaco, prontamente messo da parte dall’ottimo servizio d’ordine, portiamo solo un’altra nota di colore e vivacità alle bellissime scalinate;
da lì, previsto il rientro in albergo, ci smarchiamo dagli altri e cominciamo a fare i turisti;
giovedì 3 luglio comincia il vero simposio;
in molti casi lascerò i nomi degli oratori e la loro qualifica in lingua originale perché sarebbe difficile una trasposizione precisa nella nostra lingua;
alle ore 09,00 c’è l’apertura ufficiale della conferenza in cui prendono la parola, a turno, il Presidente dell’associazione spagnola ‘’Gaylespol’’ Victor Argelaguet, el Alcalde de Barcelona Jordi Hereu, Jan Snijder presidente de la Asociación Europea de Policías Gays e responsabile del ‘’Centro per la diversità della scuola di polizia dei Paesi Bassi’’, Assumpta Escarp regidora de prevenciò mobilitat i seguritat de l’ajuntamen de Barcellona, che ci danno il benvenuto;
Il discorso che ci fanno si incentra sui seguenti punti:
Ø Il rispetto della diversità da assumere come valore e la discriminazione da identificare come delitto;
Ø Passare dall’eccezionalità della nostra condizione alla normalità;
Ø Riconoscere le differenze senza che ci sia un trattamento di differenziazione;
Ø Istruire per prevenire;
La sig.ra Teresa Compta fiscal superior de Catalunya, ci spiega perché hanno istituito un apposito fondo fiscale per combattere l’omofobia:
Ø Tutela legale gratuita alle vittime dei crimini di omofobia;
Ø Tutela delle discriminazioni omofobiche subite all’interno dell’ambiente familiare, lavorativo, sociale;
Ø Tenere statistiche aggiornate dei crimini legati all’omofobia
Ø Corsi di istruzione alla polizia per il rispetto e la tutela delle persone omosessuali;
Ø Tutela dalle aggressioni tramite prevenzione nei luoghi frequentati dagli omosessuali;
Ø Campagne d’informazione tese a condannare moralmente l’omofobia sottolineando che anche la ridicolizzazione ne è una forma;
In parole povere il loro obiettivo e far emergere i crimini che non vengono denunciati, quantificarne il numero e le motivazioni specifiche e adeguare le leggi per la loro prevenzione e repressione;
Vi posso assicurare che Barcellona è strapiena di manifesti che invitano le vittime di molestie discriminazioni o aggressioni a denunciare immediatamente tali crimini;
Per me sentire parlare di queste cose, venendo da un Paese in cui il ministro delle pari opportunità nega persino l’appoggio al gay pride, è come essere atterrato su Marte.
Prende la parola el Conseller de Interior relacions instituionals i partecipaciò del governo della Catalunya Joan Saura; ci dice che è felice, in ‘’casa sua’’ di contribuire a questo progresso; l’omosessualità è uno stato naturale; è la mancanza di informazione che rende le persone omofobiche; sottolinea il fatto che ‘’il lavoratore che non può esprimere liberamente il proprio modo di essere sul posto di lavoro viene discriminato’’; ci parla della nostra importanza come difensori della libertà della persona; dice che sono definiti crimini omofobici tutti quelli che hanno come motivazione una discriminazione in base all’orientamento sessuale, affettivo o di genere; parla dell’importanza delle campagne informative attuate per creare un clima di confidenza fra cittadino e polizia che permette all’aggredito di denunciare il torto subito;
Successivamente prende la parola Fernando Grande-Marlaska, Magistrato, Giudice del juzgado central de instrucción nº 3, de la Audiencia Nacional de Madrid (un ruolo molto importante per intenderci) che ci parla della situazione legislativa in Spagna dove gli omosessuali sono tutelati anche sotto il profilo legale; parla della società spagnola realmente ben intenzionata e tollerante, delle pene per l’omofobia, del matrimonio omosessuale, del nuovo concetto di famiglia, delle prospettive sull’adozione per i gay, del diritto della persona di manifestare la sua soggettività;
dà rilievo al fatto che ‘’il silenzio è una violenza’’ ;
il silenzio porta al suicidio dei giovani;
da dati statistici il fatto di essere omosessuale e la mancanza di informazioni legata a questa condizione è causa del 30% di suicidi fra i minori gay contro una media del 7% della popolazione;
quanti ragazzi/e discriminati non sanno a chi rivolgersi?
Ecco perché il lavoro della polizia gay è essenziale;
il solo fatto di essere gay poliziotti e visibili fa capire alla società, ai ragazzi, la ‘’normalità’’ di tale condizione;
il solo fatto di esserci porterà il ragazzo/a discriminato/a a rivolgersi con tranquillità alle forze di polizia, a parlare con noi anche semplicemente in un’ottica di prevenzione;
Viene rimarcata inoltre l’importanza di non creare un ghetto all’interno della polizia ma educare ed istruire i nostri colleghi al rispetto delle diversità;
ci parla del libro di testo in materia di diversità adottato dalle scuole di Madrid;
racconta dell’appena trascorsa settimana dell’orgoglio gay (in Spagna i politici litigano per potervi partecipare in quanto raccolgono molto consenso) rimarcando il fatto che aldilà di queste manifestazioni bisogna fare un lavoro continuo in modo che l’omosessualità rientri nel normale modo di pensare della società; come poliziotti dobbiamo lavorare per il rispetto in prima fila;
prosegue con l’aspetto legislativo del matrimonio civile che, sottolinea, è differente da quello religioso; la corte suprema dovrà decidere in tempi brevi sulla costituzionalità del matrimonio gay;
poi prende spunto da una sua esperienza personale per affermare che rilasciare interviste sulla propria condizione non è esibizionismo; dichiararsi serve ad esporsi e far capire la ‘’normalità’’ della nostra condizione;
ci dice di quando, durante un’intervista, gli hanno chiesto se c’era qualcuno ad aspettarlo a casa; lui senza problemi ha risposto che lo aspettava suo ‘’marito’’; un coming out semplice e non programmato;
il suo intervento e stato seguito da domande e dibattito conclusivo;
Victor interviene dicendo che ‘’uscire dall’armadio’’ non è esibizionismo né propaganda gay; è mostrarsi per ciò che si è; è solo quando l’opinione pubblica si muove che cambiano veramente le cose; il valore pedagogico della polizia gay è importante: nella polizia non ci sono meno omosessuali che nel resto della popolazione: è minore la visibilità;
Giunge l’ora di una pausa caffè con un buffet molto vario; un’altra occasione per socializzare e scambiarci opinioni;
alle 11:45 circa il Deputato del Parlamento Europeo e della Commissione Europea, Raul Romeva, prende la parola e ci parla delle iniziative intraprese dall’Unione Europea per combattere la discriminazione in base all’orientamento sessuale ed all’identità di genere;
da adesso e nei seguenti interventi quando si parlerà di esempi negativi, di aggressioni, di visibilità citeranno spesso l’Italia e le dichiarazioni di politici come Buttiglione o Frattini; i politici come i poliziotti dovrebbero lavorare al servizio del cittadino e per il bene della società indipendentemente dalle proprie convinzioni religiose o discriminatorie; mette l’accento sul fatto che molti di noi non hanno potuto indossare la divisa (indovinate chi?); ci parla del trattato di Roma contro le discriminazioni e dell’impegno a creare una direttiva orizzontale sulle discriminazioni recepita da tutti i Paesi membri;
Daniel Milo dell’OSCE, L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, (www.osce.org/it/) ci rappresenta la situazione generale dei gay e lesbiche in Europa tramite dati statistici; Nilga warner, rappresentante di ILGA Europe, ‘’European Region of the International Lesbian and Gay Association’’ ( http://www.ilga-europe.org/ ) ci parla dei rapporti che intercorrono fra le polizie dei vari Paesi e le comunità LGBT con particolare riguardo alle Nazioni del centro/est Europeo; sino alle 12,50 dibattito aperto;
alle ore 12,50 circa Paul M Cahill, Ispettore Capo polizia di Londra e membro dell’associazione GPA Gay Police Association, associazione inglese che difende i diritti dei poliziotti gay e bisex, (www.gay.police.uk/index.html ) (www.gpascotland.com/) ci parla di “In the name of father”, un annuncio pubblicato su "Diversity", un supplemento del quotidiano britannico "The indipendent".Una pozza di sangue vermiglio con accanto la Bibbia per dire che l'aumento di attacchi (74%) alle persone omosessuali è dovuto a convinzioni religiose. I cristiani sono più "propensi" all'omofobia insomma. Per chi volesse maggiori informazioni http://www.report-it.org.uk/ ; Di seguito assistiamo in anteprima al Trailer del film “A jihad for love” ; spero che lo traducano in Italiano perché mi ha fatto un’ottima impressione;
Si apre il dibattito sui temi trattati;
alle 13:50 si và a pranzo nella stessa sala del buffet; comincio a parlare l’Esperanto (vado in confusione totale) e neanche gli italiani riescono più a comprendermi; qui conosciamo il fotografo ufficiale della conferenza che , neanche farlo apposta, è un italiano che si stà trasferendo a Barcellona trovandola più consona al suo stile di vita (alzi la mano chi non ci ha fatto un pensierino) e confermandoci la tendenza che stà portando molti gay nella stessa direzione;
alle 15.00 si fa un sunto delle diverse realtà Europee riguardanti il comportamento delle forze di polizia nei confronti delle discriminazioni in base all’orientamento sessuale; interviene Manuel Ròdenas , investigatore e coordinatore del ‘’programma per gli omosessuali ‘’ della città di Madrid, che ci parla delle leggi ancora inadeguate (diventa umiliante per l’aggredito veder condannare l’aggressore solo ad una multa), del mobbing, del rispetto del fattore religioso;
successivamente i membri dei vari Paesi fanno un breve intervento di circa 5/10 minuti a testa in cui puntualizzano la condizione ed i passi avanti fatti delle rispettive associazioni;
grazie alla dialettica e padronanza della lingua inglese del nostro speaker ufficiale, il grande Marco che qui voglio pubblicamente ringraziare per la sua fondamentale presenza, il nostro discorso ha riscosso successo; lo riporto qui di seguito:
Cari e care,
siamo felici di essere qui con voi. Grazie per l’opportunità che ci date di partecipare come osservatori.
Questo simposio ci offre oggi la possibilità di discutere sulle leggi e sulle attività poste in essere dall’Europa per prevenire i crimini legati all’omofobia confrontando le realtà di ogni Nazione;
Vorremmo parlarvi dei progressi fatti dal nostro Paese in campo legislativo;
Vorremmo parlarvi del recepimento delle direttive europee sulle discriminazioni .
Vorremmo raccontarvi di un’Italia tollerante e accogliente nei confronti delle diversità.
Non possiamo.
Ci dispiace confermare che la situazione in Italia non ci è favorevole;
Siamo venuti qui oggi per rappresentare la nostra condizione.
La recrudescenza dei fenomeni omofobici,
l’ostilità della grande maggioranza delle gerarchie della chiesa cattolica,
l’ostilità di alcune considerevoli parti di istituzioni politiche,
non permettono a tutta la comunità LGBT italiana, di godere pienamente dei diritti fondamentali riconosciuti a ogni essere umano, isprirati dai principi inalienabili della giustizia, libertà e perseguimento della felicità.
Le autorità italiane hanno recepito solo in maniera parziale la direttiva europea sulle discriminazioni, rendendo di fatto molto difficile provare in sede di giudizio la discriminazione subita;
In Italia, in questo momento storico, si vuole condannare la popolazione LGBT ad una invisibilità costante.
Il messaggio che viene continuamente inviato a tutta la società è :
essere gay è sbagliato;
essere gay è peccato;
Nel nome di un distorto ed ipocrita concetto di famiglia, si tende a bloccare tutte le norme a favore della nostra comunità.
I recenti casi di omofobia avvenuti in Italia hanno sottolineato la mancanza di una forte presa di posizione da parte delle Istituzioni nel condannare tali crimini, dando di fatto l’impressione all’opinione pubblica che le persone LGBT non sono tutelati;
E’ stata avviata poi una demonizzazione dei gay, accusati di distruggere le basi della società rappresentata dalla famiglia eterosessuale;
Come si può parlare di prevenzione dei crimini legati all’omofobia in un Paese in cui sono le Istituzioni ad essere omofobiche?
In questo clima di intolleranza è già difficile che un gay denunci le violenze o i maltrattamenti subiti: avrebbe paura di essere deriso e ignorato da chi invece dovrebbe porgergli una mano;
Ecco perché oggi siamo venuti qui: per rappresentare a tutti voi l’urgenza dell’ Adesso;
perché è proprio adesso in questo clima a noi sfavorevole che dobbiamo combattere per far valere i nostri diritti;
è proprio adesso che dobbiamo uscire fuori dal limbo in cui ci hanno costretto e, a testa alta, pretendere che il rispetto dell’essere umano prevalga sull’ipocrisia, sull’interesse economico, sulla falsa moralità che pervade la nostra società;
Ciò che la nostra associazione si prefigge è la divulgazione della cultura delle diversità; organizzare dei convegni sulle discriminazioni; avvicinare il cittadino ad una realtà di cui non avere paura;
Come tutti sappiamo l’intolleranza nasce dalla paura;
la paura del diverso;
la paura del cambiamento;
Prevenire i crimini legati all’omofobia significa ‘’educare’’ il cittadino al rispetto delle diversità ma anche e soprattutto, fargli conoscere un mondo che scoprirà simile al suo;
i sentimenti non hanno confini di, orientamento sessuale, religione o genere;
Purtroppo tutto ciò è difficile da realizzare;
in Italia un poliziotto onesto, integerrimo, che da anni fa il suo lavoro con abnegazione e spirito di sacrificio riesce difficilmente a dire ‘’sono gay’’;
Noi non possiamo dire ‘’siamo gay ‘’ perché saremmo oggetto di un sicuro mobbing da parte dei colleghi, dei superiori e delle istituzioni;
il poliziotto o militare gay in Italia vive in una condizione di paura;
paura di essere scoperto;
paura di essere giudicato;
paura di essere schernito;
paura di essere licenziato;
Il nostro gruppo si chiama ‘’PolisAperta’’ ‘’Open Police’’ ;
aperta al confronto
aperta al dialogo
aperta al contatto con nuove realtà
La nostra speranza è che l’Europa ci aiuti nella nostra battaglia, facendo applicare leggi specifiche;
Noi proveremo a cambiare l’attuale situazione;
Noi lotteremo anche per chi non ha il coraggio di rendersi visibile e rischiare;
Noi lotteremo affinché un gay maltrattato possa denunciare ciò che ha subito senza essere ridicolizzato;
Noi lotteremo perché un poliziotto gay è una ricchezza per la sua Nazione e non una vergogna;
Noi abbiamo un sogno;
il sogno di un’Italia in cui lo Stato ed i suoi rappresentanti formulino leggi a favore dei cittadini, anche i più deboli, per il benessere sociale.
il sogno di una associazione, la nostra associazione, che aiuti le minoranze che non si sentono tutelate;
il sogno di una famiglia basata sull’amore e non sulle omologazioni dell’apparenza;
il sogno di una polizia aperta alle diversità e alla tolleranza;
il sogno di fare questo cammino insieme a voi;
grazie
alle 16,00 circa sono iniziati i workshops in due sale diverse;
approfondimenti tecnici riguardanti ‘’i delitti d’odio e di discriminazione’’ e ‘’mi ama non mi ama – la violenza domestica fra persone dello stesso sesso’’ .
alle 17,00 breve pausa caffè ed a seguire la chiusura del primo giorno del simposio con considerazioni su quanto precedentemente detto;
A conclusione della giornata ricca di spunti, informazioni, novità e riflessioni una cosa mi colpisce: l’alta quantità di donne che ho visto sia come rappresentanti della polizia che fra le cariche pubbliche;
l’uguaglianza reale nella guida e nella vita del Paese;
sarebbe inutile rappresentare lo stato di felicità provato per aver fatto parte di un simile evento controbilanciato dal sentire l’Italia come fanalino di coda in materia di recepimento di tali diritti;
Sono le 18,30 circa e anche se stanchi abbiamo voglia di continuare a visitare questa splendida città;
vogliamo vedere il ‘’pirellone’’ come lo abbiamo soprannominato; la Torre Agbar di Jean Nouvel; Un grattacielo in acciaio e cristallo che si innalza sullo skyline della città che rappresenta l’anima nuova di Barcellona; una città che continua a costruire edifici artistici investendo sull’immagine e sulla diversità anche in questo settore; Mi armo di cartina e tom tom e comincio a far da guida; prima ristorante e poi sulla stessa strada proseguendo il ‘’grande sigaro’’; neanche a farlo apposta mentre camminiamo per la via cominciamo ad accorgerci di qualcosa di strano; sempre più ragazzi/e gay, (va bene la media alta… ma erano veramente troppi), locali e negozi molto ‘’a tema’’ ristoranti e discoteche a non finire; quando arriviamo ed entriamo in un negozio di intimo capiamo di essere finiti nel quartiere gay di Barcellona; ci sono ragazzi che parlando dicono di stare organizzando al ‘’Dboy’’ (una discoteca) la festa conclusiva per l’associazione della polizia gay; il caso non cessa mai di stupirmi; cominciamo a guardare costumi imbottiti (non sapevo neanche dell’esistenza di riempimenti anche per il sedere…… senza nessun doppiosenso) e abbigliamento variegato; il proprietario gentilmente ci indica un ristorante casereccio (volevamo assaggiare la cucina locale) dandoci la cartina con le indicazioni di tutti i locali gay della zona; sorvolo sul ristorante perché le abitudini alimentari nostrane poco si adattano ai Paesi che sino adesso ho visitato, compresa la Spagna; E’ che in Italia siamo abituati veramente bene e con prodotti inimitabili; ad esempio loro hanno un prosciutto che costa 160 euro al kg (a quanto sembra ogni maiale viene seguito da una persona… senza doppi sensi) che ho trovato molto meno saporito del nostro San Daniele; questione di gusti;
usciti dal ristorante ci avviamo verso il grattacielo e dopo una 20 di minuti circa miei compagni di viaggio (ricordatevi il tom tom e la cartina) hanno un’assaggio del mio senso dell’orientamento;
sono andato nella direzione opposta sin dall’inizio facendoli ritrovare quasi alla periferia di Barcellona;
vista l’ora tarda ci ritiriamo; me la sono cavata solo perché erano troppo stanchi per picchiarmi;
Venerdì alle 10,00 si apre il secondo giorno di conferenza;
ci danno il benvenuto e si comincia subito con il racconto della repressione sistematica degli omosessuali attuata dal regime franchista; parla soprattutto Armand de Fluvià, un simpaticissimo signore anziano che ha vissuto quei tempi; Mi colpisce la sua franchezza, il suo coraggio, la sua semplicità; ha vissuto periodi terribili; ha lottato in situazioni in cui la maggior parte di noi si sarebbe nascosta;
lotta ancora adesso con forza e tenacia; se mi è consentito dirlo ‘’ con la volontà di chi è nel giusto’’; Mi colpisce il suo liquidare particolari raccapriccianti, momenti di violenza subita, discriminazioni umilianti con un semplice gesto della mano… come per dire ‘’siamo riusciti a superarlo… andiamo avanti’’; una persona simile può essere solo d’esempio e…. un po’ mi vergogno; loro rischiavano veramente la vita esponendosi;
qualsiasi altra cosa passa in secondo piano;
Se credo veramente in ciò che stò facendo non posso sempre avere paura delle conseguenze;
Voglio fare anche io quel gesto con la mano;
Voglio anche io avere il coraggio di cambiare la società per renderla migliore;
il tema dell’intervento è ‘’vivere nel buio’’; ci raccontano dell’omofobia istituzionalizzata, del fatto che gli omosessuali per il semplice fatto di esserlo erano un pericolo per la società: visti come infermi mentali e corruttori di minori; la repressione degli omosessuali come "pericolo sociale" era un punto di forza del programma di governo.
ci parla del ruolo della chiesa che definiva l’omosessualità come ‘’un peccato così terribile da non poterlo neanche nominare’’; La legge vigente non prevedeva delitti (e quindi pene) ma misure di sicurezza per «correggere» i soggetti pericolosi; consentiva che gli omosessuali venissero «sottomessi a vigilanza per salvaguardarli dai loro istinti degenerati»; nel 1970 il regime vara una nuova norma sulla «pericolosità e riabilitazione sociale» . Le leggi che autorizzavano la repressione contro gli omosessuali furono abrogate solo nel 1979, 4 anni dopo la morte di Franco; Furono circa 4000 i gay torturati o uccisi durante il regime. Ci furono anche personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo che finirono in prigione. Altri preferirono scappare.
Armand ci parla della situazione attuale; del fatto che la Spagna è meno cattolica di quanto si pensi; molto più eterodossa di quanto appare;
e non posso fare altro che pensare all’Italia, ai matrimoni o rare messe a cui partecipo, al continuo viavai nei banchi, al continuo parlottare, al fatto che quasi nessuno ascolta veramente le prediche;
al mio vergognarmi, da non cristiano, per il loro comportamento irriverente e irrispettoso;
alla visita del Papa, pieno di persone che vanno a vedere l’evento per curiosità; ‘’è arrivato il fenomeno da baraccone’’;
alla domanda che pongo a tutti quelli che conosco: ma da quanto non prendi l’ostia? Se mi và bene sono passati 10 anni, gli altri non lo ricordano neanche;
cattolico non praticante si dice generalmente; posso chiamarla IPOCRISIA??
E mi chiedo: quanti cattolici veri ci sono in Italia??
Armand ha vissuto in Italia; sà come vanno le cose; sa della facciata che adottiamo, entrata ormai nel costume popolare; ci parla dei danni provocati dal Vaticano e dalla democrazia cristiana;
Rifletto: la Chiesa ha già chiesto scusa per tante cose; fra cento anni chiederà scusa anche per la repressione che attua nei nostri confronti; ma le scuse servono solo a scaricare la coscienza di chi le fa; cosa importa a chi le riceve se è già morto o la sua vita è stata rovinata?
Armand continua a dirci che in Spagna anche il Governo di destra è molto liberale; non si sognerebbe mai, anche se andasse al potere di non attuare le riforme iniziate dal precedente Governo;
è incredibile come la Spagna abbia fatto un cambiamento così repentino (temporalmente parlando) nelle politiche verso la comunità gay;
nel dibattito una poliziotta chiede del ruolo delle donne in questa ‘’memoria storica’’;
la risposta è stata che la donna veniva vista solo come moglie;
non contava;
completamente ignorata anche sotto il profilo lesbico;
le madri dicevano che preferivano avere un figlio criminale o con handicap che un figlio ‘’maricòn’’;
dopo tanti aplausi continuiamo il simposio con Vic Codling G.P.A. e David Small associazione Stonewall che ci parlano di come internet stà cambiando la società e sul bisogno di investire nella pubblicità e nelle Compagnie ‘’friendly’’ ; ad esempio in Germania la Deutsche Bank è una degli sponsor della Christopher Street Day, la parata più importante della comunità gay nella capitale. Sia su Internet che sulle varie riviste gay tedesche, la Deutsche Bank pubblicizza 'la filosofia della diversità', che ha fatto scuola. Infatti il suo esempio è stato seguito dalla Commerz Bank e dalla VW-Bank, l'istituto del gruppo Volkswagen, nonché dalle assicurazioni Bkk-Essanelle che hanno inaugurato una linea di polizze ritagliate sui clienti-gay.
Coffe break e poi iniziano dei workshop, molto interessanti, i cui temi sono:
Ø Donna e lesbica in polizia: doppia discriminazione?
Ø Bullismo nei confronti di minori omosessuali; serve il coinvolgimento di agenti di polizia educati ad operare in tali ambiti?
Ø Agenti positivi all’ HIV
Alle 14,00 si chiude la IV conferenza Europea della polizia gay e lesbica con i saluti finali delle personalità politiche intervenute e degli organizzatori;
applausi, emozioni, strette di mano e saluti con chi stasera non verrà alla festa organizzata in discoteca;
usciamo ed andiamo a mangiare qualcosa con i poliziotti spagnoli; dopodiché per noi è l’ora di fare i turisti; la Sagrada familia và assolutamente visitata; verso le 20,00 andiamo a riposare e usciamo intorno alle 23,00; spuntino veloce e verso le 24,00 tutti al Dboy;
sarebbe riduttivo raccontare quanto ci siamo divertiti e le migliaia di foto scattate;
bella gente, atmosfera al top;
la sensazione di interagire con tante culture e persone diverse non si può trasmettere;
dovete provarla;
Baci, abbracci, strette di mano… lacrimucce… qualche cotta.. e alle 6 si ritorna in albergo per riposare;
siamo indistruttibili;
già alle 12,00 siamo di nuovo tutti insieme per fare il punto della situazione, parlare del simposio, delle cose da realizzare e sfruttare gli ultimi momenti da turisti facendo gli acquisti dei ricordini;
la mattina dopo il ritorno a casa;
cosa mi/ci ha lasciato questo simposio?
Principalmente la voglia di cambiare le cose in Italia;
nel 2008, in una Nazione che si definisce democratica, non possiamo accettare ancora questi inviti ufficiali (vedi Giovanardi) o velati a ‘’nasconderci’’.
Ognuno di noi, nel proprio ambito familiare sociale e lavorativo deve essere libero di esprimere la propria personalità senza paura di essere discriminato o ridicolizzato;
il rispetto di qualunque tipo di diversità deve essere la priorità da seguire;
e ciò si può ottenere solo con la visibilità e l’unione di tutti coloro che hanno a cuore questo problema;
In Italia la ‘’frammentazione’’ dei gruppi, non solo omosessuali, ci pone in svantaggio rispetto alla conquista o al far valere i nostri diritti;
‘’dividi et impera’’ dicevano i romani, e sembra proprio che i potenti, più che il popolo, abbiano imparato perfettamente la lezione. ...;
è la nostra situazione;
non riusciamo a farci rispettare come cittadini, come gay, come persone;
è ora di lottare uniti per un obiettivo comune;
l’altra cosa che mi ha lasciato questo simposio è un sacco di nuovi amici;
persone splendide che rimarranno nell’album dei ricordi del cuore: istantanee scattate dalle nostre emozioni;
Credetemi…. Non è poco;
Salvatore
per chi non mi conosce mi chiamo Salvatore;
Unitamente ad altri cinque membri dell’associazione PolisAperta (web.tiscali.it/polisaperta/) ho partecipato alla IV conferenza Europea della polizia gay e lesbica che si è tenuta a Barcellona dal 2 al 4 Luglio 2008;
sarà arduo riassumere in poche pagine ciò che questo simposio ha significato e ha lasciato in noi;
l’atmosfera che si respirava;
la sensazione di libertà;
la felicità di partecipare ad un evento così importante;
il ritrovato senso di cameratismo ormai perduto nei nostri Corpi di appartenenza;
un coacervo di rappresentanti di diversa nazionalità lingua e divisa, accomunati dalla lotta alla discriminazione in base all’orientamento sessuale ed alla prevenzione dei crimini ad essa legati;
vorrei cominciare dalla splendida location: Barcellona;
città cosmopolita ed aperta a tutte le diversità;
bellissima in sé e per ciò che rappresenta;
otto linee metropolitane perfettamente funzionanti e che ti portano ovunque (ogni 2,40 minuti di media passa la vettura); ogni piccolo lavoro o deviazione viene segnalato con largo anticipo e i mezzi sostitutivi programmati e funzionanti;
già da questo ti accorgi che qui è il rispetto del cittadino e del turista ad essere al primo posto;
Barcellona; luogo in cui due persone dello stesso sesso possono camminare per mano o baciarsi senza che nessuno si volti a guardare;
l’apoteosi della normalità;
in questo clima, il Presidente dell’associazione spagnola ‘’Gaylespol’’ (www.gaylespol.org/ ) Victor Argelaguet, ha organizzato una splendida conferenza con importanti personalità del mondo politico, sociale, giudiziario, militante gay;
Tutto inizia mercoledì 2 luglio;
Arriviamo al Col-legi Major Sant Jordi, presso il quale si è tenuto il simposio;
ad aspettarci nella reception, alcuni colleghi/e dell’associazione spagnola che ci forniscono il materiale per il simposio (cartellina, block notes, penna, libri e opuscoli vari, maglietta… stupenda, materiale turistico di Barcellona) ‘’griffato’’ gaylespol;
dettaglio non trascurabile l’alta qualità di tutti i materiali e la perizia del design, segno tangibile della cura che è stata profusa anche nei dettagli dagli organizzatori;
Ci ritroviamo intorno alle 17,30 presso la hall cominciando a fare amicizia con i membri degli altri Paesi;
purtroppo noi italiani eravamo fra i pochi senza divisa, avendo partecipato in qualità di osservatori;
In noi nasce l’imperativo di affrettare i tempi dell’adesione ufficiale all’associazione gay europea, EGPA Euro Gay Police Association (www.eurogaycops.com/);
alle 18,00 ci trasferiscono con 2 pullman, scortati dal servizio d’ordine della polizia catalana, presso
la sede del comune di Barcellona, dove il sindaco e due assessori donne ci danno il benvenuto ufficiale;
dalle loro parole e dal tono si capisce che il loro non è un discorso di facciata;
l’integrazione delle diversità, la prevenzione dei crimini legati all’omofobia, la formazione delle forze di polizia al rispetto del cittadino al di là delle sue inclinazioni o preferenze è veramente una priorità di questa amministrazione;
loro sanno che il solo fatto che esista la polizia gay porterà ad un radicale cambiamento del concetto corrente di omosessualità.
Sanno che l’apertura mentale e l’esperienza che un gay ha maturato nella sua vita sarà un apporto fondamentale in un corpo di polizia in cui il rispetto del cittadino e della sua libertà sono messi al primo posto.
Sanno che ‘’un poliziotto gay è una ricchezza per la Nazione di appartenenza e non qualcosa di cui vergognarsi’’;
Alla fine dei discorsi ci aspetta un buffet in cui continuiamo a fare amicizia con i delegati degli altri Paesi e con alcuni oratori della conferenza; clima divertente e disteso ;
con la stessa allegria, al ritorno dal Comune, ci portano con i bus sulla Collina del Montjüc, in Avenida de la Reina Maria Cristina, e sullo sfondo della famosa ‘’Fontana Magica’’ facciamo le foto di gruppo ufficiali;
Anche se a Barcellona sono abituati a vedere di tutto, un centinaio di persone in divisa, di cui molti con la maglietta ufficiale di Gaylespol, suscita comunque curiosità;
però ,tranne un ubriaco, prontamente messo da parte dall’ottimo servizio d’ordine, portiamo solo un’altra nota di colore e vivacità alle bellissime scalinate;
da lì, previsto il rientro in albergo, ci smarchiamo dagli altri e cominciamo a fare i turisti;
giovedì 3 luglio comincia il vero simposio;
in molti casi lascerò i nomi degli oratori e la loro qualifica in lingua originale perché sarebbe difficile una trasposizione precisa nella nostra lingua;
alle ore 09,00 c’è l’apertura ufficiale della conferenza in cui prendono la parola, a turno, il Presidente dell’associazione spagnola ‘’Gaylespol’’ Victor Argelaguet, el Alcalde de Barcelona Jordi Hereu, Jan Snijder presidente de la Asociación Europea de Policías Gays e responsabile del ‘’Centro per la diversità della scuola di polizia dei Paesi Bassi’’, Assumpta Escarp regidora de prevenciò mobilitat i seguritat de l’ajuntamen de Barcellona, che ci danno il benvenuto;
Il discorso che ci fanno si incentra sui seguenti punti:
Ø Il rispetto della diversità da assumere come valore e la discriminazione da identificare come delitto;
Ø Passare dall’eccezionalità della nostra condizione alla normalità;
Ø Riconoscere le differenze senza che ci sia un trattamento di differenziazione;
Ø Istruire per prevenire;
La sig.ra Teresa Compta fiscal superior de Catalunya, ci spiega perché hanno istituito un apposito fondo fiscale per combattere l’omofobia:
Ø Tutela legale gratuita alle vittime dei crimini di omofobia;
Ø Tutela delle discriminazioni omofobiche subite all’interno dell’ambiente familiare, lavorativo, sociale;
Ø Tenere statistiche aggiornate dei crimini legati all’omofobia
Ø Corsi di istruzione alla polizia per il rispetto e la tutela delle persone omosessuali;
Ø Tutela dalle aggressioni tramite prevenzione nei luoghi frequentati dagli omosessuali;
Ø Campagne d’informazione tese a condannare moralmente l’omofobia sottolineando che anche la ridicolizzazione ne è una forma;
In parole povere il loro obiettivo e far emergere i crimini che non vengono denunciati, quantificarne il numero e le motivazioni specifiche e adeguare le leggi per la loro prevenzione e repressione;
Vi posso assicurare che Barcellona è strapiena di manifesti che invitano le vittime di molestie discriminazioni o aggressioni a denunciare immediatamente tali crimini;
Per me sentire parlare di queste cose, venendo da un Paese in cui il ministro delle pari opportunità nega persino l’appoggio al gay pride, è come essere atterrato su Marte.
Prende la parola el Conseller de Interior relacions instituionals i partecipaciò del governo della Catalunya Joan Saura; ci dice che è felice, in ‘’casa sua’’ di contribuire a questo progresso; l’omosessualità è uno stato naturale; è la mancanza di informazione che rende le persone omofobiche; sottolinea il fatto che ‘’il lavoratore che non può esprimere liberamente il proprio modo di essere sul posto di lavoro viene discriminato’’; ci parla della nostra importanza come difensori della libertà della persona; dice che sono definiti crimini omofobici tutti quelli che hanno come motivazione una discriminazione in base all’orientamento sessuale, affettivo o di genere; parla dell’importanza delle campagne informative attuate per creare un clima di confidenza fra cittadino e polizia che permette all’aggredito di denunciare il torto subito;
Successivamente prende la parola Fernando Grande-Marlaska, Magistrato, Giudice del juzgado central de instrucción nº 3, de la Audiencia Nacional de Madrid (un ruolo molto importante per intenderci) che ci parla della situazione legislativa in Spagna dove gli omosessuali sono tutelati anche sotto il profilo legale; parla della società spagnola realmente ben intenzionata e tollerante, delle pene per l’omofobia, del matrimonio omosessuale, del nuovo concetto di famiglia, delle prospettive sull’adozione per i gay, del diritto della persona di manifestare la sua soggettività;
dà rilievo al fatto che ‘’il silenzio è una violenza’’ ;
il silenzio porta al suicidio dei giovani;
da dati statistici il fatto di essere omosessuale e la mancanza di informazioni legata a questa condizione è causa del 30% di suicidi fra i minori gay contro una media del 7% della popolazione;
quanti ragazzi/e discriminati non sanno a chi rivolgersi?
Ecco perché il lavoro della polizia gay è essenziale;
il solo fatto di essere gay poliziotti e visibili fa capire alla società, ai ragazzi, la ‘’normalità’’ di tale condizione;
il solo fatto di esserci porterà il ragazzo/a discriminato/a a rivolgersi con tranquillità alle forze di polizia, a parlare con noi anche semplicemente in un’ottica di prevenzione;
Viene rimarcata inoltre l’importanza di non creare un ghetto all’interno della polizia ma educare ed istruire i nostri colleghi al rispetto delle diversità;
ci parla del libro di testo in materia di diversità adottato dalle scuole di Madrid;
racconta dell’appena trascorsa settimana dell’orgoglio gay (in Spagna i politici litigano per potervi partecipare in quanto raccolgono molto consenso) rimarcando il fatto che aldilà di queste manifestazioni bisogna fare un lavoro continuo in modo che l’omosessualità rientri nel normale modo di pensare della società; come poliziotti dobbiamo lavorare per il rispetto in prima fila;
prosegue con l’aspetto legislativo del matrimonio civile che, sottolinea, è differente da quello religioso; la corte suprema dovrà decidere in tempi brevi sulla costituzionalità del matrimonio gay;
poi prende spunto da una sua esperienza personale per affermare che rilasciare interviste sulla propria condizione non è esibizionismo; dichiararsi serve ad esporsi e far capire la ‘’normalità’’ della nostra condizione;
ci dice di quando, durante un’intervista, gli hanno chiesto se c’era qualcuno ad aspettarlo a casa; lui senza problemi ha risposto che lo aspettava suo ‘’marito’’; un coming out semplice e non programmato;
il suo intervento e stato seguito da domande e dibattito conclusivo;
Victor interviene dicendo che ‘’uscire dall’armadio’’ non è esibizionismo né propaganda gay; è mostrarsi per ciò che si è; è solo quando l’opinione pubblica si muove che cambiano veramente le cose; il valore pedagogico della polizia gay è importante: nella polizia non ci sono meno omosessuali che nel resto della popolazione: è minore la visibilità;
Giunge l’ora di una pausa caffè con un buffet molto vario; un’altra occasione per socializzare e scambiarci opinioni;
alle 11:45 circa il Deputato del Parlamento Europeo e della Commissione Europea, Raul Romeva, prende la parola e ci parla delle iniziative intraprese dall’Unione Europea per combattere la discriminazione in base all’orientamento sessuale ed all’identità di genere;
da adesso e nei seguenti interventi quando si parlerà di esempi negativi, di aggressioni, di visibilità citeranno spesso l’Italia e le dichiarazioni di politici come Buttiglione o Frattini; i politici come i poliziotti dovrebbero lavorare al servizio del cittadino e per il bene della società indipendentemente dalle proprie convinzioni religiose o discriminatorie; mette l’accento sul fatto che molti di noi non hanno potuto indossare la divisa (indovinate chi?); ci parla del trattato di Roma contro le discriminazioni e dell’impegno a creare una direttiva orizzontale sulle discriminazioni recepita da tutti i Paesi membri;
Daniel Milo dell’OSCE, L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, (www.osce.org/it/) ci rappresenta la situazione generale dei gay e lesbiche in Europa tramite dati statistici; Nilga warner, rappresentante di ILGA Europe, ‘’European Region of the International Lesbian and Gay Association’’ ( http://www.ilga-europe.org/ ) ci parla dei rapporti che intercorrono fra le polizie dei vari Paesi e le comunità LGBT con particolare riguardo alle Nazioni del centro/est Europeo; sino alle 12,50 dibattito aperto;
alle ore 12,50 circa Paul M Cahill, Ispettore Capo polizia di Londra e membro dell’associazione GPA Gay Police Association, associazione inglese che difende i diritti dei poliziotti gay e bisex, (www.gay.police.uk/index.html ) (www.gpascotland.com/) ci parla di “In the name of father”, un annuncio pubblicato su "Diversity", un supplemento del quotidiano britannico "The indipendent".Una pozza di sangue vermiglio con accanto la Bibbia per dire che l'aumento di attacchi (74%) alle persone omosessuali è dovuto a convinzioni religiose. I cristiani sono più "propensi" all'omofobia insomma. Per chi volesse maggiori informazioni http://www.report-it.org.uk/ ; Di seguito assistiamo in anteprima al Trailer del film “A jihad for love” ; spero che lo traducano in Italiano perché mi ha fatto un’ottima impressione;
Si apre il dibattito sui temi trattati;
alle 13:50 si và a pranzo nella stessa sala del buffet; comincio a parlare l’Esperanto (vado in confusione totale) e neanche gli italiani riescono più a comprendermi; qui conosciamo il fotografo ufficiale della conferenza che , neanche farlo apposta, è un italiano che si stà trasferendo a Barcellona trovandola più consona al suo stile di vita (alzi la mano chi non ci ha fatto un pensierino) e confermandoci la tendenza che stà portando molti gay nella stessa direzione;
alle 15.00 si fa un sunto delle diverse realtà Europee riguardanti il comportamento delle forze di polizia nei confronti delle discriminazioni in base all’orientamento sessuale; interviene Manuel Ròdenas , investigatore e coordinatore del ‘’programma per gli omosessuali ‘’ della città di Madrid, che ci parla delle leggi ancora inadeguate (diventa umiliante per l’aggredito veder condannare l’aggressore solo ad una multa), del mobbing, del rispetto del fattore religioso;
successivamente i membri dei vari Paesi fanno un breve intervento di circa 5/10 minuti a testa in cui puntualizzano la condizione ed i passi avanti fatti delle rispettive associazioni;
grazie alla dialettica e padronanza della lingua inglese del nostro speaker ufficiale, il grande Marco che qui voglio pubblicamente ringraziare per la sua fondamentale presenza, il nostro discorso ha riscosso successo; lo riporto qui di seguito:
Cari e care,
siamo felici di essere qui con voi. Grazie per l’opportunità che ci date di partecipare come osservatori.
Questo simposio ci offre oggi la possibilità di discutere sulle leggi e sulle attività poste in essere dall’Europa per prevenire i crimini legati all’omofobia confrontando le realtà di ogni Nazione;
Vorremmo parlarvi dei progressi fatti dal nostro Paese in campo legislativo;
Vorremmo parlarvi del recepimento delle direttive europee sulle discriminazioni .
Vorremmo raccontarvi di un’Italia tollerante e accogliente nei confronti delle diversità.
Non possiamo.
Ci dispiace confermare che la situazione in Italia non ci è favorevole;
Siamo venuti qui oggi per rappresentare la nostra condizione.
La recrudescenza dei fenomeni omofobici,
l’ostilità della grande maggioranza delle gerarchie della chiesa cattolica,
l’ostilità di alcune considerevoli parti di istituzioni politiche,
non permettono a tutta la comunità LGBT italiana, di godere pienamente dei diritti fondamentali riconosciuti a ogni essere umano, isprirati dai principi inalienabili della giustizia, libertà e perseguimento della felicità.
Le autorità italiane hanno recepito solo in maniera parziale la direttiva europea sulle discriminazioni, rendendo di fatto molto difficile provare in sede di giudizio la discriminazione subita;
In Italia, in questo momento storico, si vuole condannare la popolazione LGBT ad una invisibilità costante.
Il messaggio che viene continuamente inviato a tutta la società è :
essere gay è sbagliato;
essere gay è peccato;
Nel nome di un distorto ed ipocrita concetto di famiglia, si tende a bloccare tutte le norme a favore della nostra comunità.
I recenti casi di omofobia avvenuti in Italia hanno sottolineato la mancanza di una forte presa di posizione da parte delle Istituzioni nel condannare tali crimini, dando di fatto l’impressione all’opinione pubblica che le persone LGBT non sono tutelati;
E’ stata avviata poi una demonizzazione dei gay, accusati di distruggere le basi della società rappresentata dalla famiglia eterosessuale;
Come si può parlare di prevenzione dei crimini legati all’omofobia in un Paese in cui sono le Istituzioni ad essere omofobiche?
In questo clima di intolleranza è già difficile che un gay denunci le violenze o i maltrattamenti subiti: avrebbe paura di essere deriso e ignorato da chi invece dovrebbe porgergli una mano;
Ecco perché oggi siamo venuti qui: per rappresentare a tutti voi l’urgenza dell’ Adesso;
perché è proprio adesso in questo clima a noi sfavorevole che dobbiamo combattere per far valere i nostri diritti;
è proprio adesso che dobbiamo uscire fuori dal limbo in cui ci hanno costretto e, a testa alta, pretendere che il rispetto dell’essere umano prevalga sull’ipocrisia, sull’interesse economico, sulla falsa moralità che pervade la nostra società;
Ciò che la nostra associazione si prefigge è la divulgazione della cultura delle diversità; organizzare dei convegni sulle discriminazioni; avvicinare il cittadino ad una realtà di cui non avere paura;
Come tutti sappiamo l’intolleranza nasce dalla paura;
la paura del diverso;
la paura del cambiamento;
Prevenire i crimini legati all’omofobia significa ‘’educare’’ il cittadino al rispetto delle diversità ma anche e soprattutto, fargli conoscere un mondo che scoprirà simile al suo;
i sentimenti non hanno confini di, orientamento sessuale, religione o genere;
Purtroppo tutto ciò è difficile da realizzare;
in Italia un poliziotto onesto, integerrimo, che da anni fa il suo lavoro con abnegazione e spirito di sacrificio riesce difficilmente a dire ‘’sono gay’’;
Noi non possiamo dire ‘’siamo gay ‘’ perché saremmo oggetto di un sicuro mobbing da parte dei colleghi, dei superiori e delle istituzioni;
il poliziotto o militare gay in Italia vive in una condizione di paura;
paura di essere scoperto;
paura di essere giudicato;
paura di essere schernito;
paura di essere licenziato;
Il nostro gruppo si chiama ‘’PolisAperta’’ ‘’Open Police’’ ;
aperta al confronto
aperta al dialogo
aperta al contatto con nuove realtà
La nostra speranza è che l’Europa ci aiuti nella nostra battaglia, facendo applicare leggi specifiche;
Noi proveremo a cambiare l’attuale situazione;
Noi lotteremo anche per chi non ha il coraggio di rendersi visibile e rischiare;
Noi lotteremo affinché un gay maltrattato possa denunciare ciò che ha subito senza essere ridicolizzato;
Noi lotteremo perché un poliziotto gay è una ricchezza per la sua Nazione e non una vergogna;
Noi abbiamo un sogno;
il sogno di un’Italia in cui lo Stato ed i suoi rappresentanti formulino leggi a favore dei cittadini, anche i più deboli, per il benessere sociale.
il sogno di una associazione, la nostra associazione, che aiuti le minoranze che non si sentono tutelate;
il sogno di una famiglia basata sull’amore e non sulle omologazioni dell’apparenza;
il sogno di una polizia aperta alle diversità e alla tolleranza;
il sogno di fare questo cammino insieme a voi;
grazie
alle 16,00 circa sono iniziati i workshops in due sale diverse;
approfondimenti tecnici riguardanti ‘’i delitti d’odio e di discriminazione’’ e ‘’mi ama non mi ama – la violenza domestica fra persone dello stesso sesso’’ .
alle 17,00 breve pausa caffè ed a seguire la chiusura del primo giorno del simposio con considerazioni su quanto precedentemente detto;
A conclusione della giornata ricca di spunti, informazioni, novità e riflessioni una cosa mi colpisce: l’alta quantità di donne che ho visto sia come rappresentanti della polizia che fra le cariche pubbliche;
l’uguaglianza reale nella guida e nella vita del Paese;
sarebbe inutile rappresentare lo stato di felicità provato per aver fatto parte di un simile evento controbilanciato dal sentire l’Italia come fanalino di coda in materia di recepimento di tali diritti;
Sono le 18,30 circa e anche se stanchi abbiamo voglia di continuare a visitare questa splendida città;
vogliamo vedere il ‘’pirellone’’ come lo abbiamo soprannominato; la Torre Agbar di Jean Nouvel; Un grattacielo in acciaio e cristallo che si innalza sullo skyline della città che rappresenta l’anima nuova di Barcellona; una città che continua a costruire edifici artistici investendo sull’immagine e sulla diversità anche in questo settore; Mi armo di cartina e tom tom e comincio a far da guida; prima ristorante e poi sulla stessa strada proseguendo il ‘’grande sigaro’’; neanche a farlo apposta mentre camminiamo per la via cominciamo ad accorgerci di qualcosa di strano; sempre più ragazzi/e gay, (va bene la media alta… ma erano veramente troppi), locali e negozi molto ‘’a tema’’ ristoranti e discoteche a non finire; quando arriviamo ed entriamo in un negozio di intimo capiamo di essere finiti nel quartiere gay di Barcellona; ci sono ragazzi che parlando dicono di stare organizzando al ‘’Dboy’’ (una discoteca) la festa conclusiva per l’associazione della polizia gay; il caso non cessa mai di stupirmi; cominciamo a guardare costumi imbottiti (non sapevo neanche dell’esistenza di riempimenti anche per il sedere…… senza nessun doppiosenso) e abbigliamento variegato; il proprietario gentilmente ci indica un ristorante casereccio (volevamo assaggiare la cucina locale) dandoci la cartina con le indicazioni di tutti i locali gay della zona; sorvolo sul ristorante perché le abitudini alimentari nostrane poco si adattano ai Paesi che sino adesso ho visitato, compresa la Spagna; E’ che in Italia siamo abituati veramente bene e con prodotti inimitabili; ad esempio loro hanno un prosciutto che costa 160 euro al kg (a quanto sembra ogni maiale viene seguito da una persona… senza doppi sensi) che ho trovato molto meno saporito del nostro San Daniele; questione di gusti;
usciti dal ristorante ci avviamo verso il grattacielo e dopo una 20 di minuti circa miei compagni di viaggio (ricordatevi il tom tom e la cartina) hanno un’assaggio del mio senso dell’orientamento;
sono andato nella direzione opposta sin dall’inizio facendoli ritrovare quasi alla periferia di Barcellona;
vista l’ora tarda ci ritiriamo; me la sono cavata solo perché erano troppo stanchi per picchiarmi;
Venerdì alle 10,00 si apre il secondo giorno di conferenza;
ci danno il benvenuto e si comincia subito con il racconto della repressione sistematica degli omosessuali attuata dal regime franchista; parla soprattutto Armand de Fluvià, un simpaticissimo signore anziano che ha vissuto quei tempi; Mi colpisce la sua franchezza, il suo coraggio, la sua semplicità; ha vissuto periodi terribili; ha lottato in situazioni in cui la maggior parte di noi si sarebbe nascosta;
lotta ancora adesso con forza e tenacia; se mi è consentito dirlo ‘’ con la volontà di chi è nel giusto’’; Mi colpisce il suo liquidare particolari raccapriccianti, momenti di violenza subita, discriminazioni umilianti con un semplice gesto della mano… come per dire ‘’siamo riusciti a superarlo… andiamo avanti’’; una persona simile può essere solo d’esempio e…. un po’ mi vergogno; loro rischiavano veramente la vita esponendosi;
qualsiasi altra cosa passa in secondo piano;
Se credo veramente in ciò che stò facendo non posso sempre avere paura delle conseguenze;
Voglio fare anche io quel gesto con la mano;
Voglio anche io avere il coraggio di cambiare la società per renderla migliore;
il tema dell’intervento è ‘’vivere nel buio’’; ci raccontano dell’omofobia istituzionalizzata, del fatto che gli omosessuali per il semplice fatto di esserlo erano un pericolo per la società: visti come infermi mentali e corruttori di minori; la repressione degli omosessuali come "pericolo sociale" era un punto di forza del programma di governo.
ci parla del ruolo della chiesa che definiva l’omosessualità come ‘’un peccato così terribile da non poterlo neanche nominare’’; La legge vigente non prevedeva delitti (e quindi pene) ma misure di sicurezza per «correggere» i soggetti pericolosi; consentiva che gli omosessuali venissero «sottomessi a vigilanza per salvaguardarli dai loro istinti degenerati»; nel 1970 il regime vara una nuova norma sulla «pericolosità e riabilitazione sociale» . Le leggi che autorizzavano la repressione contro gli omosessuali furono abrogate solo nel 1979, 4 anni dopo la morte di Franco; Furono circa 4000 i gay torturati o uccisi durante il regime. Ci furono anche personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo che finirono in prigione. Altri preferirono scappare.
Armand ci parla della situazione attuale; del fatto che la Spagna è meno cattolica di quanto si pensi; molto più eterodossa di quanto appare;
e non posso fare altro che pensare all’Italia, ai matrimoni o rare messe a cui partecipo, al continuo viavai nei banchi, al continuo parlottare, al fatto che quasi nessuno ascolta veramente le prediche;
al mio vergognarmi, da non cristiano, per il loro comportamento irriverente e irrispettoso;
alla visita del Papa, pieno di persone che vanno a vedere l’evento per curiosità; ‘’è arrivato il fenomeno da baraccone’’;
alla domanda che pongo a tutti quelli che conosco: ma da quanto non prendi l’ostia? Se mi và bene sono passati 10 anni, gli altri non lo ricordano neanche;
cattolico non praticante si dice generalmente; posso chiamarla IPOCRISIA??
E mi chiedo: quanti cattolici veri ci sono in Italia??
Armand ha vissuto in Italia; sà come vanno le cose; sa della facciata che adottiamo, entrata ormai nel costume popolare; ci parla dei danni provocati dal Vaticano e dalla democrazia cristiana;
Rifletto: la Chiesa ha già chiesto scusa per tante cose; fra cento anni chiederà scusa anche per la repressione che attua nei nostri confronti; ma le scuse servono solo a scaricare la coscienza di chi le fa; cosa importa a chi le riceve se è già morto o la sua vita è stata rovinata?
Armand continua a dirci che in Spagna anche il Governo di destra è molto liberale; non si sognerebbe mai, anche se andasse al potere di non attuare le riforme iniziate dal precedente Governo;
è incredibile come la Spagna abbia fatto un cambiamento così repentino (temporalmente parlando) nelle politiche verso la comunità gay;
nel dibattito una poliziotta chiede del ruolo delle donne in questa ‘’memoria storica’’;
la risposta è stata che la donna veniva vista solo come moglie;
non contava;
completamente ignorata anche sotto il profilo lesbico;
le madri dicevano che preferivano avere un figlio criminale o con handicap che un figlio ‘’maricòn’’;
dopo tanti aplausi continuiamo il simposio con Vic Codling G.P.A. e David Small associazione Stonewall che ci parlano di come internet stà cambiando la società e sul bisogno di investire nella pubblicità e nelle Compagnie ‘’friendly’’ ; ad esempio in Germania la Deutsche Bank è una degli sponsor della Christopher Street Day, la parata più importante della comunità gay nella capitale. Sia su Internet che sulle varie riviste gay tedesche, la Deutsche Bank pubblicizza 'la filosofia della diversità', che ha fatto scuola. Infatti il suo esempio è stato seguito dalla Commerz Bank e dalla VW-Bank, l'istituto del gruppo Volkswagen, nonché dalle assicurazioni Bkk-Essanelle che hanno inaugurato una linea di polizze ritagliate sui clienti-gay.
Coffe break e poi iniziano dei workshop, molto interessanti, i cui temi sono:
Ø Donna e lesbica in polizia: doppia discriminazione?
Ø Bullismo nei confronti di minori omosessuali; serve il coinvolgimento di agenti di polizia educati ad operare in tali ambiti?
Ø Agenti positivi all’ HIV
Alle 14,00 si chiude la IV conferenza Europea della polizia gay e lesbica con i saluti finali delle personalità politiche intervenute e degli organizzatori;
applausi, emozioni, strette di mano e saluti con chi stasera non verrà alla festa organizzata in discoteca;
usciamo ed andiamo a mangiare qualcosa con i poliziotti spagnoli; dopodiché per noi è l’ora di fare i turisti; la Sagrada familia và assolutamente visitata; verso le 20,00 andiamo a riposare e usciamo intorno alle 23,00; spuntino veloce e verso le 24,00 tutti al Dboy;
sarebbe riduttivo raccontare quanto ci siamo divertiti e le migliaia di foto scattate;
bella gente, atmosfera al top;
la sensazione di interagire con tante culture e persone diverse non si può trasmettere;
dovete provarla;
Baci, abbracci, strette di mano… lacrimucce… qualche cotta.. e alle 6 si ritorna in albergo per riposare;
siamo indistruttibili;
già alle 12,00 siamo di nuovo tutti insieme per fare il punto della situazione, parlare del simposio, delle cose da realizzare e sfruttare gli ultimi momenti da turisti facendo gli acquisti dei ricordini;
la mattina dopo il ritorno a casa;
cosa mi/ci ha lasciato questo simposio?
Principalmente la voglia di cambiare le cose in Italia;
nel 2008, in una Nazione che si definisce democratica, non possiamo accettare ancora questi inviti ufficiali (vedi Giovanardi) o velati a ‘’nasconderci’’.
Ognuno di noi, nel proprio ambito familiare sociale e lavorativo deve essere libero di esprimere la propria personalità senza paura di essere discriminato o ridicolizzato;
il rispetto di qualunque tipo di diversità deve essere la priorità da seguire;
e ciò si può ottenere solo con la visibilità e l’unione di tutti coloro che hanno a cuore questo problema;
In Italia la ‘’frammentazione’’ dei gruppi, non solo omosessuali, ci pone in svantaggio rispetto alla conquista o al far valere i nostri diritti;
‘’dividi et impera’’ dicevano i romani, e sembra proprio che i potenti, più che il popolo, abbiano imparato perfettamente la lezione. ...;
è la nostra situazione;
non riusciamo a farci rispettare come cittadini, come gay, come persone;
è ora di lottare uniti per un obiettivo comune;
l’altra cosa che mi ha lasciato questo simposio è un sacco di nuovi amici;
persone splendide che rimarranno nell’album dei ricordi del cuore: istantanee scattate dalle nostre emozioni;
Credetemi…. Non è poco;
Salvatore
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